In viaggio fra anime e manga nella capitale del Giappone: le tappe da non perdere per i fan di fumetti, videogiochi e cinema d’animazione.
Siamo tutti otaku - di Eliana M. Verbini
La Tokyo Tower, l’incrocio di Shibuya, le strade di Shinjuku sono attrattive innegabili di Tokyo per molti viaggiatori, ma per gli appassionati dell’intrattenimento nipponico – i cosiddetti otaku, fan di fumetto, animazione e videogiochi giapponesi – sono diventati mete irrinunciabili, veri e propri must da visitare che incarnano con precisione l’immaginario fantastico “made in Japan”.
Da qualche anno, infatti, il turismo nel paese del Sol Levante si è arricchito di una nuova categoria di viaggiatori, che visitano la città spinti dall’amore per le loro opere preferite. Un fenomeno cresciuto man mano che le produzioni giapponesi entravano a far parte della cultura Pop globale, grazie a videogame come Super Mario e i Pokémon, a opere come “Dragon Ball” e l’avventuroso “One Piece”, e ai film dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, poetico regista amato in tutto il mondo. Proprio il museo dedicato allo studio, il Ghibli Museum nel sobborgo di Mitaka, è una delle tappe imperdibili per ogni viaggio a Tokyo fra le icone pop: l’edificio, progettato dal regista ispirandosi alle architetture dei suoi film, ricrea le atmosfere di capolavori come “Il mio vicino Totoro”, fra personaggi e riferimenti ai film che accompagnano i visitatori durante tutto il percorso esperienziale. E non possono mancare souvenir e gadget, in vendita nello shop che porta il nome di Mamma Aiuto – dalla ciurma di pirati presente nel film “Porco Rosso” – e tradisce il legame con l’Italia di Miyazaki, che nel nostro Paese ha trovato ispirazioni creative, e anche al suo studio ha dato un nome italiano: Ghibli, come il bimotore prodotto negli anni Trenta dalla Caproni Aeronautica Bergamasca.
La ricerca di oggetti rari e introvabili, poi, è una delle ragioni che rende Tokyo la destinazione preferita dei collezionisti, e il must da visitare per lo shopping otaku è senz’altro il quartiere di Akihabara: qui sono decine le librerie specializzate in manga, le sale giochi a più piani dove provare nuovi titoli e grandi classici dell’arcade, negozi di accessori e ogni altro genere di articoli da collezione prodotti solo per il mercato nipponico, e spesso introvabili in Occidente. Tra i più particolari, c’è un intero store dedicato ai gashapon, distributori di piccoli gadget a sorpresa in cambio di monete da pochi yen. Chi ama Pikachu e i suoi amici, invece, troverà in città ben 7 Pokémon Center, dove fare incetta di peluche, statuine e accessori dei mostriciattoli più famosi del mondo, e fare merenda nei bar tematici con colorati milk shake.
Visitare il Giappone per gli appassionati otaku significa muoversi lungo il confine tra la realtà e la fantasia: anche un gesto semplice come attraversare la strada sulle strisce pedonali, se l’incrocio è quello di Shibuya, diventa un’esperienza emozionante che riporta alla mente dei fan le opere ambientate nella capitale. E in tutta la città si possono trovare scorci che richiamano anime e manga celebri: due esempi sono la scalinata diretta al tempio di Suga a Shinjuku, location di una delle scene più famose del film “Your Name” di Makoto Shinkai, e la stessa Tokyo Tower (la torre delle telecomunicazioni che riprende la struttura della Tour Eiffel parigina) che è presente in opere amatissime come “Sailor Moon” e il recente “Jujutsu Kaisen”; oltre a essere uno fra i landmark più emblematici di questo incontro fra reale e immaginario che rende Tokyo una vera e propria capitale della fantasia.
Se è vero che visitare la capitale del Giappone (e molte altre località del Paese) significa affacciarsi nel mondo della fantasia, spesso sono i personaggi a “uscire” dalle opere ed entrare nella realtà: è il caso di Godzilla, la cui testa a grandezza naturale è stata installata sul tetto di un palazzo di Kabukicho, a Shinjuku, ma anche del robot Gundam Unicorn, la cui riproduzione alta 19 metri si erge sull’isoletta di Odaiba, come a proteggere la capitale.